Intervista · 07 marzo 2022
Charlotte Brontë riceve dal padre, il reverendo Patrick, un pacchetto di lettere ingiallite dal tempo, scritte tra l’estate e l’autunno del 1812 da Maria Branwell all’Amico speciale Patrick, in esse Charlotte avrebbe finalmente intravisto il modo di pensare che era di sua madre, indirettamente la radice del suo, e in un certo senso avrebbe potuto conoscerne il carattere, riappropriandosi di qualcosa che le apparteneva e che alla soglia dei suoi trentaquattro anni ancora non conosceva.

Intervista · 28 gennaio 2022
Sandro Tanzi ha quarant’anni, vive da solo nell’appartamento che aveva condiviso con i suoi: il padre è defunto e la madre è ricoverata causa Alzheimer alla casa di cura “Nuove stagioni”. Per vivere gestisce una sala scommesse, il Winner di cui è proprietario. Quando rientra a casa la sera ad accoglierlo c’è Alexa che accende la luce del corridoio e lo saluta. Una svolta irreversibile è avvenuta nel momento in cui Sandro è stato travolto da un profumo particolare, magnetico nell’ascensore...

Intervista · 16 gennaio 2022
Il mondo degli odori è misterioso, magnifico ed evanescente, un piacere che contiene anche un po’ di languore: la contemporanea soddisfazione sensoriale e la consapevolezza della sua caducità. Eppure, in qualche modo, è uno stimolo continuo a stare nel presente, a godere del momento di bellezza che si sta vivendo. E questo, secondo molte filosofie spirituali, è il segreto della felicità. Questo atlante è un viaggio, non solo olfattivo ma soprattutto esperienziale, legato ai ricordi e ai luoghi.

Intervista · 07 gennaio 2022
Questo romanzo si presta a diverse letture. La storia di Angela che racconti parla di lei, dell’amore per Emilio, degli anni trascorsi nell’ospedale psichiatrico, della vita in paese negli anni ‘30, di progetti architettonici come la Villa Rotonda, di matrimoni per interesse, dell’amore che fa sognare, di antenati che in qualche modo fanno parte di noi, di ricamatrici che non indosseranno mai quei vestiti così belli. La storia di Pazza ha inizio molto prima della sua scrittura, negli anni '70.

Recensione · 08 marzo 2021
Un romanzo è un sentiero che neanche l'autore ha pienamente percorso. Sono tentativi di viaggio. Amici non ancora incontrati e pensieri nebulosi che vorrebbero splendere al sole. Refoli di vento o tormenti dell'animo, scritti con una penna o direttamente a pc, pensati a lungo o scritti di getto al lettore arriva sempre qualche stralcio della sua vita, idee nuove per vecchi problemi. E anche se tu avessi raggiunto uno stato di grazia assoluto troveresti di sicuro un brano per sorridere ancora.

Chiacchierata a Monk's House · 14 giugno 2020
La scrittura per Virginia Woolf è un atto necessario, la cosa più importante da fare: un lavoro molto faticoso che la lasciava esausta, prostrata, bisognosa di riposo e cure mediche. Qui potremmo aprire una piccola e necessariamente imprecisa parentesi sulla salute mentale di Virginia. Purtroppo i contemporanei e il suo stesso nipote e biografo Quentin Bell (figlio della sorella Vanessa) sono estremamente vaghi al proposito: vengono menzionate crisi di un malessere vagamente chiamato “madness”.

Intervista · 20 maggio 2020
Gli angeli sono fra noi e camminano in punta di piedi. Non mostrano mai le ali, e di solito compaiono quando meno te lo aspetti, Attenzione che a volte gli angeli durano una stagione, poi qualcosa si guasta e la vita toglie leggerezza anche a loro. Bisogna essere pronti e tempestivi per coglierne la magia. Seduti su una panchina, tra le pagine di un libro, alla fermata dell'autobus s'incontrano, a volte sono persone che già conosci, e ti accompagnano per un breve cammino. Ti sostengono.

07 maggio 2020
James Hook è un uomo sanguigno, elegante, con un passato pieno di lacune. Non ci sono molte biografie, forse un paio. Lo stesso James Matthew Barrie ha cercato tracce di lui antecedenti Neverland scoprendo che per un certo periodo è stato uno studente di Eton e ha vissuto per un po’ in casa di una zia al cui interno si trovano tracce di lui. Almeno fino a oggi. Quando Mario Petillo decide di aggirarsi sulle tracce di James Hook, sui luoghi della sua infanzia, fino agli eventi che lo portarono...

04 maggio 2020
Non importa quale sia il mazzo della nonna e come li abbia ricevuti. Se li ha ereditati da una sua ava, oppure li ha acquistati in un mercatino. Ora appartengono a Vanna. La nonna ha insegnato a Vanna a interpretarli, raccontandole delle storie con protagonisti i singoli Arcani. Un po’ come faccio io quando tengo i miei corsi sui Tarocchi, racconto una storia che ha le carte come protagoniste. Tutti possono imparare a leggerli basta lasciare andare la ragione e utilizzare l'istinto.

Intervista · 22 aprile 2020
L’antropologia insegna che i miti come le parabole sono mezzi di comunicazione antichissimi e più validi dei precetti e delle regole perché a differenza di questi sono interpretabili e applicabili in ogni condizione. Tipico è il caso di quando a Cristo è chiesto “chi è il tuo prossimo” e Lui risponde con una parabola che ognuno e in ogni condizione può o deve interpretare. Interessante è anche rilevare che le ricette della tradizione alimentare erano raccontate come miti o parabole.

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